Fiore di Loto

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Fiore di Loto
L'Essenza

Per risalire all’origine della mitologia legata al fiore di loto, bisogna tornare molto indietro, ai popoli antichi. Per primi gli Ariani che invasero l'India antica, i quali credevano nel Brahmanesimo. Tuttavia, con l'espansione del loro regno, furono costretti ad accogliere altre fedi indigene. Le immagini delle divinità Brahmaniche si fusero con quelle della civiltà Indù e il fiore di loto cominciò ad essere venerato come "la Madre di tutto il creato", poiché si immaginava che le creature divine nascessero da tali fiori di loto.
Allo stesso modo, si pensa che Brama, il "capo" Hindu di tutti gli dei, sia emerso dal loto.


Nel Buddismo, il fiore di loto è simbolo di "estremo disinteresse per se stessi e dedizione al prossimo", che è fondamentale negli insegnamenti di Shakyamuni. Il loto è considerato sacro, soprattutto per la purezza dei suoi fiori che emergono dalle acque torbide in tutta la loro bellezza. Il loto rappresenta anche il Nirvana. Il culto indiano del loto si diffuse in molte altre culture e divenne la base di dottrine religiose come la dottrina Buddista Lotus Sutra, che continua ad essere un insegnamento religioso molto influente.


L'immagine sacra del loto è data, oltre che dalla bellezza dei fiori, anche dal suo profumo dolce, leggermente medicinale, che si diffonde nell'aria calda dell'estate.

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L'Esercito di Terracotta

Un sito che tratta di questo argomento www.ritmointe.it scrive:
Nel marzo del 1974 un contadino della comune agricola di Yanzhai tentando di scavare un pozzo per attingervi acqua per l'irrigazione dei campi trovò a 5 metri di profondità, a un chilometro e mezzo di distanza dal tumulo imperiale di Qin Shihuangdi (35 km a est della città di Xian) la testa in terracotta di un guerriero. Riportò il fatto e il reperto al comitato della comune agricola e questo informò Pechino. Arrivarono gli archeologi e nel 1976, dopo carotature e lo scavo di pozzi di ispezione scoprirono quella che doveva diventare la più importante scoperta archeologica del XX secolo.

Nella zona ci sono tre fosse contenenti ognuna un esercito in terracotta. Le tre fosse sono state scavate, la n.2 (20 m a nord della n. 1 contenente 1000 guerrieri) e la n.3 (ad occidente di quest'ultima poco a nord del muro occidentale della n. 1 con 68 generali) sono state ricoperte per motivi di conservazione e le ricerche sono state concentrate intorno alla fossa n. 1, la più grande, ed è visitabile oggi. E’profonda 5 m, lunga 230 m da est a ovest e larga 62 m per una superficie complessiva di 14.260 mq. Nei muri perimetrali in mattoni crudi sono ricavate 3 porte sui lati brevi e 9 sui lati lunghi. La fossa è divisa in lunghezza da 11 muri in mattoni sui quali poggiavano grosse travi che sostennero il tetto. Queste furono ricoperte di stuoie in paglia di riso e poi con due metri di terra. Col tempo le travi si sono carbonizzate e sono crollate. La terra è caduta sui «guerrieri» rompendoli. La fossa n. 1 pavimentata con mattoni crudi contiene 6000 guerrieri alti da 1,75 a 1,97 m, senza dubbio la guardia imperiale vista la statura decisamente superiore alla media dei cinesi; ogni statua, piena fino alla cintura e cava nel tronco e nella testa, pesa fino a 200 kg. Meno di una terza parte della fossa n.1 è stata conservata sterrata ed è stata restaurata. I due terzi posteriori sono stati parzialmente sterrati e sono stati ricoperti per conservarli e restaurarli in un secondo tempo.

Tre file di 70 balestrieri e arcieri ciascuna aprono la falange sul lato orientale e dietro a loro, disposti su 36 file di 150 guerrieri ciascuna, sono le varie squadre. Ogni squadra su 4 file è assistita da un carro montato da un auriga e un arciere e trainato da 4 cavalli (lunghi 2 m e alti 1,5 al garretto). Ci sono 35 carri nella prima fossa. Il fianco settentrionale, meridionale e occidentale è occupato da una fila di guerrieri che guarda l'esterno come per avvistare un eventuale attacco. I carri erano in legno come anche buona parte delle armi (più di 10.000 fra lance, archi, frecce, balestre e asce da guerra) ma le lame delle armi, le punte delle frecce e le spade erano in bronzo. Il legno si è decomposto lasciando calchi che ne hanno permesso la ricostruzione e le parti in bronzo stupendamente conservate e spesso ancora affilate e luccicanti sono state trovate ai piedi delle statue. Ogni guerriero è diverso dall’altro, le acconciature sembrano essere state fatte in fretta e all'ultimo momento, varie sono le uniformi e le fatture delle corazze a sottolineare che la guardia imperiale era composta da combattenti dei vari eserciti e provenienti da tutta la Cina. Ogni volto è diverso, chi ha un difetto (labbro leporino, sfregio, orecchio mozzato) chi porta baffi, chi barba e chi entrambi. Ci sono i lancieri col polso verticale stretto intorno all'impronta della lancia, gli arcieri col polso orizzontale stretto intorno all'impronta lasciata dall'arco, gli aurighi con le braccia tese e le mani nell'atteggiamento di stringere le redini (erano in cuoio e borchiate in bronzo dorato). Ma tutti hanno l'aria triste, mesta, nobile e dignitosa. Proteggono il Palazzo delle Tenebre che sta dietro a loro e vegliano sull'uomo più potente del mondo, un uomo che sembrano ancora ammirare dopo ventidue secoli a giudicare dai tratti pietrificati dei loro volti.

Un altro ritrovamento

Cercando nel web ho trovato anche un articolo che parla di un nuovo esercito:
Trovato in Cina un nuovo esercito di terracotta. Costituito da poco più di cento statue sembra risalire alla dinastia Han che regnò nel Paese tra il 206 a.C e il 206 d.C.. Per il momento gli archeologi hanno portato alla luce gran parte dei reperti ma all’interno della tomba potrebbero esserci ancora delle “sorprese”.

La tomba non è stata ancora meglio identificata, tuttavia, secondo gli esperti dovrebbe ospitare le spoglie di un nobile o addirittura di un re. All’interno della struttura sono state trovate 5 file di statue rappresentanti cavalieri a cavallo, 3 carri da guerra, ognuno dei quali trainato da 4 cavalli e un massiccio schieramento di circa 80 fanti.
La notizia, pubblicata dal quotidiano locale “Zhongguo Qingnian Bao”, risulta essere particolarmente importante in quanto sembra trattarsi di uno degli eserciti di terracotta più grandi mai ritrovati in Cina.

Sinceramente sono molto incuriosito da queste immense opere e anche dalle leggende che vi si celano dietro, infatti molti sono convinti che l’esercito di terracotta sia latente, stia aspettando il momento del risveglio. Questi guerrieri non sarebbero opere d’erte, sculture, ma veri e propri uomini pietrificati…..
Beh stiamo attenti allora ai nostri cari uomini!!! Infatti sembra che un fungo avesse attaccato le sculture e che le stesse logorando pian piano. Immaginate la grandezza dell’opera di risanamento di 6500 statue!!! Comunque sembra che ora lo stato della Cina abbia stretto un accordo con un’importante casa farmaceutica locale, che ha il compito di salvaguardare l’esercito: rilevando ulteriori infestazioni e provvedendo alla disinfestazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

The Internet Source of Martina and Luca

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