Fiore di Loto
Per
risalire all’origine della mitologia legata al fiore di loto, bisogna
tornare molto indietro, ai popoli antichi. Per
primi gli Ariani che invasero l'India antica, i quali credevano nel Brahmanesimo.
Tuttavia, con l'espansione del loro regno, furono costretti ad accogliere
altre fedi indigene. Le immagini delle divinità Brahmaniche si fusero
con quelle della civiltà Indù e il fiore di loto cominciò
ad essere venerato come "la Madre di tutto il creato", poiché
si immaginava che le creature divine nascessero da tali fiori di loto.
Allo stesso modo, si pensa che Brama, il "capo" Hindu di tutti
gli dei, sia emerso dal loto.
Nel Buddismo, il fiore di loto è simbolo di "estremo disinteresse
per se stessi e dedizione al prossimo", che è fondamentale negli
insegnamenti di Shakyamuni. Il loto è considerato sacro, soprattutto
per la purezza dei suoi fiori che emergono dalle acque torbide in tutta
la loro bellezza. Il loto rappresenta anche il Nirvana. Il culto indiano
del loto si diffuse in molte altre culture e divenne la base di dottrine
religiose come la dottrina Buddista Lotus Sutra, che continua ad essere
un insegnamento religioso molto influente.
L'immagine sacra del loto è data, oltre che dalla bellezza dei fiori,
anche dal suo profumo dolce, leggermente medicinale, che si diffonde nell'aria
calda dell'estate.
La Sfinge di Giza
Un enorme statua in pietra costruita sulle sabbie egiziane, intorno a cui, da sempre,rimane inviolato un profondo alone di mistero e di magia…..
Secondo le teorie più diffuse dell’egittologia la costruzione della sfinge è da attribuirsi al 2500 a.c. , per ordine del faraone Chefren. Questa teoria, comunemente accettata, forse anche in maniera passiva, fu dettata dall’incredibile somiglianza che intercorre tra la testa della statua e le rappresentazioni di Chefren.
Come rappresentano queste immagini , secondo un’ipotetica ricostruzione, la sfinge doveva avere proprio il volto del faraone Chefren.
A questo punto analizziamo tutti gli elementi che hanno
ingannato gli egittologi e che gli hanno nascosto la vera natura della sfinge.
In primo luogo è curioso notare come, proprio a riguardo del volto,
che è stata la causa del grosso abbaglio preso dagli archeologi,
come questo sia sproporzionato a confronto del corpo.
Sicuramente a un primo sguardo questa sproporzione può passare inosservata, ma se osserviamo altre statue del periodo egizio possiamo notare che la testa del faraone era molto grande.
Questo è
già un primo indizio che ha portato i moderni archeologi a pensare
che la Sfinge fosse stata costruita molto prima e che la testa di Chefren
fosse solo stata riscolpita successivamente. Alcune ricerche archeologiche
datano la sfinge a 12000 anni fa, quindi 10 mila anni prima della nascita
di cristo.
Le piramidi di Giza ci danno una rappresentazione perfetta delle stelle
della cintura d’orione.
Pertanto dobbiamo
ammettere una stretta relazione tra l’astronomia e le costruzioni
di Giza.
Presa per buona questa relazione andiamo a ispezionare il cielo di 12000
anni fa. Utilizzando un software che consente di ricostruire la posizione
delle costellazioni nei vari periodi della storia, e quindi in questo caso
il cielo di circa 12.000 anni fa in Egitto, due scienziati, Hancock e Bauval
hanno costatato che al sorgere del sole, all’equinozio di primavera,
la costellazione del leone era l’ultima a sparire e la prima a sorgere
al tramonto.
Quindi la Sfinge guardava direttamente il suo gemello stellare, la costellazione del leone, che a quel tempo sorgeva a metà all’orizzonte, alla sinistra del sole: la stessa metà visibile della Sfinge che a quel tempo, nel 10.500 a.C., era ancora insabbiata. Bauval ha inoltre notato che la strada che dalla piramide di Chefren conduce alla Sfinge non è diretta, ma con l’asse spostato: cosa strana conoscendo la proverbiale precisione delle costruzioni egizie, ed essa conduce direttamente al punto in cui 12.000 anni fa, nel giorno del solstizio, il sole sorgeva all’orizzonte.Era l’era del Leone e la sfinge, essendo orientata verso il nascere del sole, probabilmente vedeva sorgere il sole sotto la costellazione del Leone.
Ricordandoci di quello cha avevamo detto riguardo alle sproporzionate misure della testa della sfinge possiamo provare a fare un piccola ricostruzione e vedremo che ricostruendo la sfinge come un leone, le proporzioni tornano. E se consideriamo inoltre che 12000 anni fa probabilmente l’Egitto era savana e non deserto, si potrebbe ben ipotizzare l’ idolazione del leone.
Inoltre, la famosa stele posta tra le zampe della sfinge, detta “stele del sogno” in primo luogo è palese a occhio nudo che è un elemento aggiunto, in secondo luogo la statua sembra non curante di tale stele, ne la cinge con le zampe, ne la guarda, per cui anche questa è stata aggiunta dopo, come la testa.
Secondo dei documenti egizi la sfinge fu ristrutturata circa
un 130-180 anni dopo il regno di Chefren. Sono stati effettivamente ritrovati
pannelli aggiunti di circa 90 cm.
Questo starebbe a significare che in meno di due secoli, la Sfinge avrebbe
subito un processo di deterioramento molto veloce, ma facendo qualche calcolo
ai giorni d’oggi, seguendo lo stesso fattore di deterioramento, sarebbe
già dovuta essere totalmente erosa.
Questo porta gli archeologi verso una strada diversa, e cioè che al momento della ristrutturazione la sfinge non avesse effettivamente duecento anni, ma molti secoli in più, perciò aveva bisogno di essere ristrutturata. Così il lento fattore di erosione spiegherebbe come la statua è potuta giungere fino ai tempi nostri.
Parlando sempre di geologia notiamo che la sfinge è segnata da profonde erosioni dovute a piogge torrenziali. Le ultime piogge torrenziali in Egitto, secondo gli studi e le ricostruzioni meteorologiche risalirebbero a 9000 anni fa. Questo esclude ogni altro dubbio, la Sfinge fu costruita prima di tali piogge.
Per finire possiamo anche sire che tali piogge potrebbero coincidere col tanto citato da tutte le civiltà “diluvio universale” , che potrebbe essere stato anche la causa dell’inondazione che ha spazzato via Atlantide. Diciamo questo perché personalmente siamo convinti che l’antico Egitto sia strettamente correlato con la civiltà Atlantidea.
A questo si aggiunge un tocco di meraviglia ricordando di
una profezia di Edgar Cayce, il celebre "profeta dormiente" americano.
Cayce era andato in trance il 29 ottobre del 1935 ed aveva esplorato con
i suoi poteri di sensitivo le epoche precedenti all' antico Egitto. Egli
disse che i sopravvissuti di Atlantide erano emigrati in Egitto 10500 anni
prima di Cristo ed avevano costruito la Sfinge e la Grande Piramide nel
primo secolo del loro arrivo. E non basta: Cayce predisse che, prima della
fine del XX secolo, "una sala antica contenente documenti storici sarebbe
stata scoperta là dove la linea dell' ombra e della luce cade tra
le zampe della Sfinge". all' interno della sala ci sarebbe stata una
biblioteca ricca di testi su Atlantide.
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